Il parquet bianco odorava di terre lontane. Le pareti della cucina erano color lavanda, interrotte a tratti, da carta da parati a righe verticali verdi, lilla, fucsia e celesti.
Sopra i fornelli, posti al centro dell’ accogliente cucina, c’era una grossa pentola dalla quale usciva suadente l’ odore di brasato al Barbera.
Tutto fuori era silenzioso e vibrante.
La mia amica Matilde, mi aveva invitata a casa sua per fare due chiacchiere sul suo nuovo ambizioso progetto di formazione finanziaria al femminile.
“E’ inutile negare l’evidenza ” aveva detto mentre giocherellava con il fondo del bicchiere che teneva tra le mani, ansiosa di iniziare il discorso “la maggior parte di noi donne ha un rapporto difficile con il denaro. Ci piace spenderlo ma rifiutiamo a priori di comprendere le regole che stanno alla base del suo accumulo. Snobbiamo l’ educazione finanziaria nell’assoluta certezza che in qualche modo, prima a poi, riusciremo a cavarcela”.
” Vero” avevo aggiunto quasi distrattamente, con gli occhi rivolti alla finestra a contemplare un albero dalle foglie gialle e arancioni come il sole dei tramonti d’agosto, “senza dimenticare” continuai ” che nel momento in cui formuliamo questi pensieri, non consideriamo un aspetto importante e per nulla secondario che una consapevolezza finanziaria, anche minima offre, ovvero insperati benefici in termini di autostima e fiducia in noi stesse“.
” Questi benefici” aggiunse subito Matilde mente sfogliava un settimanale femminile ” sono maggiori e più profondi di quelli offerti dall’acquisto dell’ultimo capo di tendenza”.
“Noi donne” mi agganciai subito alle sue parole ” percepiamo il mondo attraverso i sensi e perché qualcosa ci affascini e ci attragga deve parlare il nostro stesso linguaggio. Il mondo dell’ educazione finanziaria lo vediamo più affine all’universo maschile piuttosto che al nostro”.
” Hai ragione amica mia” aggiunse ” ma credo che il vero problema sia che sentiamo questo mondo lontano da quello che ci piace. Nel mondo degli investimenti, una azione, un obbligazione o un qualsiasi altro strumento finanziario funzionano alla stessa maniera, sia che li abbia in portafoglio un uomo sia che li detenga una donna. Il fatto è che quando si tratta di denaro, gli uomini e le donne si comportano in maniera diversa, sia sotto il profilo psicologico che sotto quello emotivo, ed è da questa meravigliosa e naturale differenza che dobbiamo partire”.