About the author : Emanuela Splendorini

Emanuela Splendorini, professione avvocato. Appassionata di libertà finanziaria al femminile.

Strano da dirsi, ma per parlare correttamente di gestione del  denaro, occorre prima di tutto parlare di tempo. Non del tempo inteso come evento meteorologico, ma come tempo che scorre, in divenire.

La maggior parte di noi donne, ha uno strano rapporto con il tempo, un rapporto che è praticamente sconosciuto all’ altra metà del cielo.

In una giornata, per così dire ordinaria, riusciamo a fare una quantità ( senza dimenticare la qualità) di cose inimmaginabili, eppure, quando pensiamo al tempo in termini di investimento o meglio, chiamano quel tempo “orizzonte temporale“ cadiamo nel panico.

La prima volta, che sono stata costretta a pensare al denaro, ipotizzando gli eventi che sarebbero potuti accadere nella  mia vita, mi sono spaventata.

Mi si chiedeva di prevedere il matrimonio, ma anche la separazione, i figli, la casa, la malattia mia o dei miei familiari, gli infortuni, la perdita del lavoro e imprevisti più o meno ipotizzabili.

Troppe cose, troppi eventi da prevedere,  che avevano quasi sempre segno negativo. Erano  cose che non mi interessavano,  perché ero sicura che sarebbe andato tutto per il meglio.

Ovviamente mi sbagliavo, perché la vita di ognuno è fatta  inevitabilmente di  eventi belli e brutti, di strappi e di ricucite, di cadute e di risalite, di pianti e di sorrisi.

Deve essere pertanto naturale iniziare a pensare alla nostra vita in termini di eventi futuri e dei  bisogni di denaro legati a quegli eventi, perché la vita accade, che lo vogliamo o no e non possiamo girarci dall’ altra parte.

Prima di cadere nel panico quando ci parlano di ‘’ orizzonte temporale” dei nostri investimenti, chiediamoci  da sole, davanti ad un foglio bianco : “Riguardo al denaro, cosa mi spaventa di più del mio futuro ? ”

Solo dopo aver risposto a questa domanda ,possiamo andare a collocare la bandierina dell’ arrivo  in fondo “orizzonte temporale” .

Non ci sono risposte preconfezionate a questa domanda, non c’è una risposta che sia giusta  in senso assoluto o sbagliata in senso generale, perché quello che fa paura a me, riguardo al mio futuro, è sicuramente diverso rispetto a quello che spaventa a ciascuna di noi. Certo, tendenzialmente le paure sono sempre le stesse, ma le fasi della vita in cui rispondiamo a questa domanda sono diverse e diversa è la storia personale che ci ha portato qui. Impariamo a definire da sole, quello di cui abbiamo bisogno. Solo questa è la risposta giusta.