Ho sempre pensato che il motivo dei miei errori finanziari fossi io. Io che non mi sento mai abbastanza, io che come la maggior parte di noi donne non mi do tregua e divento la peggior nemica di me stessa di frante ad un errore.
Alla fine, ho trovato un rimedio per così dire omeopatico ( l’ omeopatia cura la malattia con il suo simile ) a questo mio puntare il dito sugli errori che vedevo nella mia vita ma fuori da me stessa.
Ho scoperto che il rimedio sono io.
Io sono il male ed anche la cura.
La cosa bella è che non ho trovato questa risposta in qualche libro dall’approccio olistico al problema e distante dalla mia parte razionale che accetta solo ciò che è dimostrabile, ma in una disciplina trasversale di psicologia applicata all’ analisi dei mercati finanziari che si chiama “ finanza comportamentale “ e che guarda caso ha iniziato a vedere la luce proprio nell’ anno in cui ho iniziato a vederla io, ovvero nel 1972.
Questa disciplina mira a spiegare e dimostrare che gli investitori ( uomini e donne che siano) non sono soggetti che rispondono sempre e comunque a regole di comportamento razionali e prevedibili perché c’è un fattore fondamentale che sfugge alle rigide regole di previsione del comportamento dell’ Homo Oeconomicus e questo fattore sono le EMOZIONI.
Quando entrano in ballo le emozioni, perdiamo lucidità e diventiamo per il tempo in cui queste tengono il timone, persone che fanno scelte considerate irrazionali dal punto di vista tecnico, ma perfettamente coerenti con quello che abbiamo provato emotivamente nel momento in cui abbiamo fatto quella scelta.
Il buon Vasco quando nel “ Manifesto futurista della nuova umanità” canta “ Ho fatto un patto sai, con le mie emozioni, le lascio vivere e loro non mi fanno fuori… “ non si riferiva certo alla finanza comportamentale ma ha inquadrato il problema.
Le emozioni fanno parte di noi, ci connettono con la vita, con le esperienze che abbiamo già vissuto e con quelle che vogliamo ancora vivere.
Pensare di essere completamente lucidi e razionali in un settore tanto importante della nostra vita come il denaro è incoerente con quello che si verifica realmente.
Credo, che ognuna di noi conosca meglio le proprie emozioni che le condizioni del proprio mutuo o del contratto di credito al consumo che ha stipulato e dell’ investimento che ha sottoscritto e se riusciamo a scendere a patti con le prime, le seconde diventeranno magicamente più chiare.